La presentazione del volume Paesaggi di rovine, Paesaggi rovinati a cura di Alessandra Capuano (ed. Quodlibet studio città e paesaggio, Roma 2014), promossa dal Dipartimento dArTe, mira a continuare un confronto nazionale, sviluppato nell’ambito della ricerca PRIN e presente negli interessi e nelle tematiche del dipartimento stesso, attraverso il Dottorato di Ricerca, le tesi di laurea e i corsi didattici.
La ricerca, infatti, iniziata con il coordinamento del prof. Renato Nicolini, ha continuato con il coinvolgimento di docenti e ricercatori del dArTe.
Il valore simbolico della storia e la coscienza del passato hanno spesso determinato, specialmente in Italia, una sorta di inquietante e schizofrenica spaccatura nei confronti della trasformazione dei luoghi producendo un’anacronistica cesura spazio-temporale tra passato e futuro, tra conservazione e progetto. Il recente documento dell’UNESCO che ha definito il concetto di Paesaggio storico urbano mira a integrare il patrimonio e la sua vulnerabilità in un contesto più ampio, che è quello della crescita delle città, mettendo in stretta relazione gli aspetti della conservazione con quelli dello sviluppo. L’Italia è disseminata di paesaggi in cui il rapporto tra archeologia, spazio urbano, aree agricole, rappresenta terreno materiale e concettuale per possibili sinergie. Se non dobbiamo guardare al classico come morta eredità, ma come qualcosa da riconquistare ogni giorno, le rovine possono rappresentare un punto di partenza per definire nuovi valori relazionali, fondati sul riconoscimento di appartenenze e avvalorati dalla condizione di potere fare parte simultaneamente dei processi culturali ed economici del passato e della contemporaneità.
Il volume, realizzato con i contributi di diversi Dipartimenti delle facoltà di Architettura italiane (Dipartimento di Architettura e Progetto dell’ università di Roma la Sapienza, del Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’ università di Roma la Sapienza, del Dipartimento di Progettazione Urbana e Urbanistica Dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, del Dipartimento di Architettura e Analisi della Città Mediterranea dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e del Dipartimento di Architettura, Storia, Strutture, Territorio, Rappresentazione, Restauro e Ambiente dell’Università degli Studi di Catania), raccoglie i risultati di un progetto PRIN 2009. I contributi prodotti forniscono un quadro teorico di riferimento per lo studio, mentre un Atlante dei paesaggi archeologici fornisce, in appendice al volume, una selezione di progetti significativi e ulteriori possibili risposte al tema.