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3 marzo Ciclo di incontri: Abitare il vuoto. La città per isole


La Materia del Vuoto con Renato Bocchi

Venerdì 3 marzo, a partire dalle ore 9.30 in aula A1 del plesso di Architettura, si svolgerà il primo appuntamento per l’anno accademico 2016/17 del ciclo di incontri Abitare il Vuoto. La città per isole. Ospite della giornata Renato Bocchi, architetto, professore ordinario di Progettazione Architettonica presso lo IUAV di Venezia che argomenterà sulla sua pubblicazione La Materia del Vuoto edita da Universalia nel 2015.

Il dialogo con Bocchi prevede un dibattito aperto con gli studenti, stimolati a porre le proprie riflessioni sulla composzione dello spazio in architettura. A commento delle tematiche sollevate si alterneranno gli interventi di: Ottavio Amaro, Marco Mannino, Roberto Morabito, Angela Quattrocchi, Marina Tornatora, docenti della Mediterranea.

Di seguito un estratto della prefazione del volume:
“L’architettura è uno spazio esperenziale e dovrebbe essere un’esperienza dinamica. Tutto questo è suggerito poeticamente negli studi di Renato Bocchi. Il primo tema di riflessione è il vuoto, la considerazione del cavo, del non detto, nello spazio dell’architettura; il secondo tema è quello della luce. Lo spazio (e il vuoto) e la luce (e le ombre) sono due mezzi astratti e sfuggenti, ma che influenzano la nostra vita. Nell’ultimo testo l’autore accosta linguaggio e paesaggio, facendoli funzionare come orazioni grammaticali per regalarci un’immagine. Se il tipo di sintassi in natura è come un lampo, che si sviluppa tra cielo e terra, qui l’autore raggiunge una inedita e suggestiva traslazione di forze per farci intendere l’architettura. La cosa che più colpisce è la composizione di questi saggi in capitoli riassunti in brevi haiku. Non sono tanto digressioni analitico-critiche o storico-artistiche ma presentazioni, accompagnate da un prezioso materiale documentario, che tendono più a suggerire che ad asserire.” Kosme de Baranano, Un saggio di fenomenologia critica, prefazione al testo di Renato Bocchi, La Materia del Vuoto, Universalia Edizioni, Pordenone 2015.

Ciclo di incontri
Abitare il vuoto. La città per isole

Programma generale della iniziativa. Tematiche.
La polverizzazione del nucleo familiare in una nebulosa indistinta di fruitori, le mutate abitudini dell’abitante urbano contemporaneo, l’innalzarsi delle richieste identitarie, delineano nello studio della casa i presupposti per un necessario superamento delle categorie tipologiche tradizionali a vantaggio di una flessibilità delle dinamiche spaziali e una conseguente rimodulazione degli equilibri funzionali disposti nella Modernità. In tale quadro lo scenario contemporaneo, caratterizzato dalla sovraesposizione mediatica di ogni attività performativa dell’individuo, dalla messa in rete della sua stessa esistenza, sembra registrare, di converso, nella casa la domanda di una riconoscibile delimitazione della dimensione privata protesa a rileggere nell’internità nello spazio domestico un confine certo e riconoscibile. Le richieste di flessibilità dello spazio abitativo definiscono nella pianta dell’alloggio la rimodulazione e in alcuni casi un ribaltamento degli equilibri proporzionali tra spazio servente e spazio servito. La crescente richiesta di spazi esterni conviviali, quali logge, terrazze, giardini, posti in continuità con lo spazio domestico, caratterizzando l’indebolimento della soglia di passaggio tra interno e spazio aperto della residenza conducono, in più casi, all’affermazione di una spazialità dal prevalente sviluppo orizzontale che individua nella evoluzione del tipo a patio il suo schema di riferimento. In seno alla dimensione aggregativa si profila la necessità di una ricerca per la disposizione di isole insediative disposte sul territorio in forma di matrici generative incentrate sul controllo dello spazio aperto, sia nella eminente dotazione pubblica che nella dimensione privata delle singole unità. In ambito urbano l’aggregazione misurata di tale tipo edilizio definisce i margini di un modello che può definirsi ad arcipelago. Esso dispone, nell’applicazione del paradigma della densità avvicendata a controllati processi di rarefazione, la composizione di isole insediative autonome come alternativa al proliferare indistinto della città diffusa. Si innestano, in tale complesso quadro, studi per la realizzazione di metodologie emergenziali per la predisposizione di modelli di riferimento che, a partire da una infrastruttura di base condensatrice del sistema delle reti, siano in grado di accogliere l’intervento privato in fasi successive. (AR 2016)

Parole chiave
Una serie di termini di riferimento Abitare, Spazio, Misura, Struttura, Luce, Casa, Città, Densità, Flessibilità, Identità, Patio, Tipologia, Vuoto sintetizzano gli intendimenti programmatici del ciclo di incontri tracciando una ideale mappa dei temi oggetto di dibattito.

Crediti
Il ciclo di incontri Abitare il vuoto. La città per isole rientra nelle attività culturali del dArTe, dipartimento di Architettura e Territorio, per l’anno accademico 2016/17. L’intero programma di conferenze è curato da Antonello Russo, ricercatore in composizione architettonica e urbana, ed è condotto, con il coinvolgimento di docenti e dottori di ricerca della Mediterranea, all’interno del corso di Composizione Architettonica 2A al secondo anno dei Corsi di Laurea in Architettura LM4 e Scienze dell’Architettura L17.

Calendario generale degli incontri attualmente confermati
Venerdì 3 marzo Renato Bocchi con La Materia del Vuoto
Venerdì 12 maggio ore 9.30
Paolo Zermani professore ordinario in progettazione architettonica e urbana presso l'Università degli Studi di Firenze Architetture del silenzio

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