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Mozione dell’Assemblea della Facoltà di Agraria

Mozione dell’Assemblea della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria su DDL 1905 e Manovra Finanziaria Tutte le Componenti della Facoltà di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria (Professori, Ricercatori, Personale Tecnico-Amministrativo e Studenti) si sono riunite, alle ore 10 del 13 luglio 2010, in Assemblea per discutere e deliberare in merito ad eventuali azioni da intraprendere in linea con altre Facoltà, in relazione ai provvedimenti governativi riguardanti l’Università, quali il Disegno di Legge 1905 (cd Gelmini) e la Manovra Finanziaria. A seguito di un ampio ed articolato dibattito sviluppato si tra tutte le Componenti della Facoltà che hanno preso parte all’iniziativa, l’Assemblea: - dichiara di condividere i contenuti del comunicato del Senato Accademico riunito in seduta straordinaria il 30 giugno u.s., licenziato con l’approvazione dei Rappresentanti della Facoltà in seno a detto Organo; - dichiara di condividere i contenuti della mozione dell’Assemblea di Ateneo del 6 luglio, nonché di tutti gli altri Atenei italiani; - dichiara di essere in linea con quanto espresso nelle mozioni delle Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell’Ateneo reggino; - riconosce la necessità di apportare adeguati correttivi al sistema universitario “pubblico”, soprattutto nella direzione della valutazione meritocratica, che richiede risorse specifiche per monitorare le attività di ogni componente del sistema e valutarne il rendimento al fine di adottare ogni adempimento consequenziale; - dichiara di non condividere la sperequazione di trattamento prevista con le università “private”, assurdamente finanziate come le pubbliche nonostante l’esosità delle rette d’accesso e nonostante il dettato dell’art. 33 della Costituzione il quale sancisce che: “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.” - reputa necessario che si preveda l’introduzione di meccanismi premiali nella distribuzione delle risorse pubbliche che tengano conto: - della valorizzazione di qualità ed efficienza, anche mediante previsione di un sistema di accreditamento periodico delle università; - della massimizzazione delle ricadute dell’attività delle Università nella pubblica amministrazione e nel sistema delle imprese per promuovere l’uniforme progresso culturale, civile ed economico del Paese; - della necessità di tendere ad una uniformità di spesa per il Sistema Universitario sull’intero territorio nazionale, quale condizione di uguali opportunità di progresso per le aree in ritardo di sviluppo anche mediante una ricognizione complessiva dello stato patrimoniale delle Università e dell’insieme delle loro entrate; - considera con estrema criticità il fatto che nell’ambito del sistema universitario italiano si investa in ricerca appena lo 0,9% del PIL mentre in paesi quali Finlandia e Danimarca si arriva all’1,7% e, nel mondo, Canada e Stati Uniti arrivano al 2,9%; - considera con estrema criticità il fatto che nell’ambito del sistema universitario italiano si investano in ricerca 5 miliardi di euro in meno rispetto alla media europea; - considera lesivi della funzionalità degli Atenei i tagli apportati annualmente al fondo di finanziamento ordinario (FFO), che comportano di fatto l’impossibilità per gli Atenei, e quindi per Facoltà, Dipartimenti ecc., di garantire un funzionamento minimo, a scapito della didattica, della ricerca e dei servizi connessi; - considera necessaria una regolamentazione chiara, definita a livello nazionale, sui rapporti numerici fra personale tecnico-amministrativo e personale docente, e norme più trasparenti finalizzate alla razionalizzazione delle spese connesse a contratti, benefit, ecc., ed una revisione dei differenti capitoli di spesa, garantendo l’accesso a tutti gli atti amministrativi; - considera grave che i tagli previsti si traducono anche nel peggioramento delle condizioni di trattamento economico dei docenti e del Personale T.A., tanto nell’immediato per il blocco degli scatti di anzianità – non recuperabili – che nel futuro con la dilazione del T.F.R., in antitesi con quanto previsto per altre categorie, da intendersi allora quale manifestazione di evidente disparità di trattamento; - considera ancor più grave che i provvedimenti in discussione arrechino nocumento e mortifichino la figura del ricercatore a tempo indeterminato, indispensabile nell’attività di ricerca ma al quale si riconosce anche un ruolo imprescindibile nell’ambito della docenza, e relegato di fatto ad una sorta di binario morto; a tal proposito si cita la mozione unanime del 27 aprile 2010 dei ricercatori di Agraria, condivisa dal Consiglio della Facoltà di Agraria; - considera altrettanto grave che, nei provvedimenti in discussione, non si faccia riferimento alla “questione” dei precari (di area scientifica e T.A.; assegnisti, post-dottorato, co.co.co., borsisti, ecc.), i quali, a legioni e da anni, portano sulle spalle il peso del “fare” all’interno della pubblica università e per i quali si stanno chiudendo tutte le porte a causa dei limiti nella rinnovabilità degli assegni di ricerca e dei tagli nello stanziamento dei fondi; - considera che sia necessario sempre e comunque tutelare il diritto allo studio, garantendo tanto la qualità della didattica e del trasferimento tecnologico quanto di tutti i servizi di supporto; - considera che le azioni da intraprendere non debbano comunque creare disagio alla classe studentesca e che si debba assicurare la continuità degli appelli delle sedute di esame, spesso necessarie per assicurare la continuità nella erogazione della borsa di studio. Tutto ciò considerato, l’Assemblea si esprime attraverso il presente comunicato e dà mandato ai propri Rappresentanti in seno agli Organi Accademici di farsi portavoce della presente mozione nell’ambito della seduta congiunta di Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione della Mediterranea, convocata per le 13.30 di oggi per discutere e deliberare sull’unico punto all’o.d.g.: “Determinazioni in merito a Mozione Assemblea Generale di Ateneo del 6 luglio 2010”. Reggio Calabria, 13 Luglio 2010 L’Assemblea di tutte le Componenti della Facoltà di Agraria In allegato il documento

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