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Collettivo UniRc. Europride: make the difference... make no difference!

Per l'Italia è arrivato il momento di svegliarsi, il momento di liberarsi dalla morsa di chiusura e arretratezza nella quale è intrappolata da ormai troppo tempo. Quale momento migliore per farlo se non quello del post manifestazioni studentesche, manifestazioni dei metalmeccanici, delle donne e per l'acqua pubblica e con l'avvicinarsi di una data importante per tutta Europa ma ancor di più per l'Italia: l'Europride. Manifestazione dopo manifestazione, ai nostri occhi sempre più importante e impellente l'unificazione delle lotte. Unificazione che ogni volta ci porta a camminare a fianco dei nostri compagni, che siano donne, studenti, metalmeccanici ecc. ai quali siamo uniti non solo da una linea politica comune, ma soprattutto da un unico filo conduttore che ci accomuna nel momento in cui scendiamo nelle piazze, blocchiamo autostrade o facciamo incursione nei luoghi simbolo artistici e culturali del nostro paese, per la rivendicazione dei nostri diritti. Diritti... pari diritti, pari opportunità, sono sicuramente queste le parole chiavi del percorso che si è deciso di intraprendere. Decidiamo di partecipare, anche noi, insieme ad altre realtà, a quello che vuole essere un movimento che svecchi la Calabria, da sempre considerata fanalino di coda d'Italia per più cose, e per questa in particolare. Da sempre contro cose quali il razzismo, il sessismo e l'omofobia, anche noi come collettivo universitario appoggiamo le diverse campagne di sensibilizzazione che stanno avendo luogo in tutta la penisola, affiancandoci e appoggiando anche il movimento reggino dell'Arcigay, dando anche piena solidarietà a tutti i suoi componenti e al presidente stesso Andrea Misiano, che nonostante le difficoltà, l'ignoranza dimostrata da alcune frange della cittadinanza, continuano a testa alta e senza rallentare un percorso che ci accomuna, e che fortunatamente viene seguito e appoggiato da molti cittadini, senza distinzione di genere. Un percorso il nostro, che non si slega da quanto fatto fino ad oggi, non lontano dalle battaglie che abbiamo intrapreso insieme alle diverse realtà nei mesi di questo ultimo anno, e che non isola la campagna di sensibilizzazione lgbtiq, ma la lega a tutte quelle lotte che ci portano ogni giorno a non rimanere in silenzio e rivendicare nelle varie piazze ciò che ci appartiene, da cittadini, da esseri umani in tutto e per tutto uguali fra di loro. Si pensi alla problematica delle coppie di fatto, che colpisce ancora di più un soggetto lgbtiq dovendo nel nostro paese scartare l'opzione del matrimonio o alla crisi finanziaria, che pesa ancor di più sulle spalle di un membro della comunità lgbtiq, che non potendosi mantenere è costretto a tornare in famiglia, dove spesso come sappiamo non è libero di vivere la propria sessualità, e per citarne un'altra basti pensare alle adozioni lontane per i single e impensabili per i soggetti lgbtiq nel nostro paese. L'Europride diventa quindi un'ulteriore occasione per essere presenti e mostrare quanto l'Italia, i giovani, vogliano un governo migliore, non assoggettato a quella che viene chiamata cristianità, uno stato laico che si comporti come tale, che dia pari diritti, che si tratti di un uomo che vuole sposare la persona che ama, pur essendo quest'ultima del proprio sesso, di una donna che vuole scegliere di autodeterminarsi non svendendo il proprio corpo, di un operaio sottopagato, di uno studente che vuole rivendicare il proprio diritto allo studio. Abbiamo quindi noi tutti e tutte il dovere di scendere in piazza per l'autodeterminazione dei nostri diritti, poiché ciò significa non solo stare a fianco di persone i quali diritti vengono negati come a noi studenti, lavoratori, donne, ma anche stare affianco di persone che oltre ad essere compagni di lotta possono essere fratelli, amici, figli. Questo dell'Europride (11 giugno) sarà un evento importante, in cui lottare insieme a chi rivendica i propri diritti. Collettivo UniRc - Ateneinrivolta

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